SPERLONGA
<<Nel comune di Sperlonga, specialmente nel corso dell’ultimo quinquennio, tutti gli interventi di natura edilizia deliberati dall’Amministrazione Comunale sono stati assegnati esclusivamente a ditte del casertano e del napoletano, così come tutte le progettazioni vengono assegnate, quasi in esclusiva, ad uno Studio di architettura, all’interno del quale si dice che operino privatamente funzionari della Regione Lazio.
La recente costruzione dell’Hotel Virgilio (unico albergo di Sperlonga a cinque stelle) è avvenuta in grave e palese difformità dal progetto senza che vi sia stato alcun controllo da parte dell’Ufficio Tecnico comunale. I lavori di costruzione sono stati effettuati blindando letteralmente il cantiere in modo che non fosse possibile vedere alcun che. Ci sono indagini in corso sia per verificare la liceità dei soldi investiti, sia su un socio del proprietario dell’Hotel che avrebbe avuto un figlio ammazzato dalla camorra. Dal canto suo, la Guardia di Finanza di Gaeta si è attivata ed ha richiesto alla Procura di Latina delega per indagini bancarie, richiesta finora non esitata dalla Procura.
Ma i rapporti particolarmente "sinergici" tra l’Amministrazione comunale di Sperlonga ed i proprietari dell’Hotel Virgilio si evincono anche da un’altra vicenda molto singolare. L’Amministrazione comunale, con delibera di Giunta Municipale dell’aprile 2003 ha concesso in comodato d’uso al proprietario dell’Hotel Virgilio 986 mq di terreno di proprietà comunale posto al confine della stessa struttura ricettiva, chiedendo un canone di concessione annuo di 1000 euro. A fronte di tale concessione, il proprietario dell’Hotel si impegnava "ad effettuare opere di sistemazione urbana e messa a dimora di nuove piante della specie mediterranea" su tutta l’area concessa. Al di là del fatto che la concessione in comodato d’uso è una forma di contratto impropria ed anomala tra amministrazione pubblica e privato, va rilevato che il proprietario del suddetto Hotel non solo non ha mantenuto l’impegno di procedere alla prevista piantumazione, ma l’area in oggetto è stata completamente pavimentata, contiene cubatura e risulta inserita a tutti gli effetti nella struttura alberghiera. C’è inoltre da dire che il canone di 1000 euro annui è assolutamente ridicolo per un’area che ha un indice di fabbricabilità di 3,5 mc/mq (il massimo previsto dal piano regolatore) e il cui valore, in via prudenziale, può essere calcolato intorno al miliardo di vecchie lire. Peraltro, a lavori finiti, risulta che non solo detto albergo ha realizzato una cubatura di gran lunga superiore a quella prevista dal progetto, ma la struttura ricettiva manca completamente dei parcheggi pubblici all’aperto previsti dal piano regolatore.
I rapporti "sinergici", di cui abbiamo detto, non finiscono qui; infatti il proprietario dell’Hotel Virgilio è anche socio del Comune in una società, recentemente costituita, che gestisce l’organizzazione delle manifestazioni estive. Non solo, ma lo stesso proprietario dell’Hotel è stato il vincitore di una gara pubblica con la quale il Comune ha letteralmente svenduto lotti di sua proprietà; gara che è stata oggetto di denuncia sia da parte della minoranza consiliare, sia da parte di altri concorrenti alla gara stessa.
Negli anni 90, a seguito della denuncia presentata dal senatore Maurizio Calvi (ex vice presidente della Commissione Parlamentare Antimafia) e fatta propria dal Prefetto di Latina , dott. Orefice, i Carabinieri indagarono sui titolaridell’ Hotel Tiberius e dell’Hotel Capovento.
Una vicenda complessa è anche quella che riguarda la concessione data dal Comune di Sperlonga ad una società a nome di tali Mazzarella e Vanno per l’allevamento di mitili nel Lago Lungo. Non solo tale concessione non poteva essere data né dalla Regione né dal Comune di Sperlonga, ma la società ha proceduto abusivamente alla costruzione di manufatti nel lago e di una strada nella zona attigua (zona a tutela integrale) senza che nessuno sia intervenuto per impedire tali interventi. Cosa grave è che le autorità locali non hanno provveduto ad intervenire ed il sequestro giudiziario c’è stato solo grazie all’intervento della Forestale di Itri. Motivi procedurali hanno consentito il dissequestro di tali opere.
Sempre a proposito del comune di Sperlonga, ricco di informazioni risulta essere il dossier diffuso dal gruppo consiliare di minoranza con l’intento di dimostrare che l’Amministrazione comunale opera in un costante e diffuso contesto di illegalità e come l’Amministrazione stessa, abbia creato un sistema opinabile per poter disporre del totale controllo del territorio.
L’ultima denuncia presentata dai consiglieri di minoranza del Comune di Sperlonga riguarda la costruzione di un albergo da parte di una società costituita dal Sindaco [Cusani ndr] e da suo genero. Dall’esposto presentato alla Procura, risulta che tra le molteplici illegittimità, tale albergo:
é sorto in zona agricola nello stesso sito dove vi era un ristorante (sempre di proprietà della stessa società) e senza che sia stato richiesto il cambio di destinazione; cambio di destinazione che comunque non poteva essere concesso;
il progetto risulta privo dell’indicazione delle misure e delle quote e ciò per mascherare la maggiore cubatura abusivamente realizzata rispetto al progetto iniziale;non rispetta la distanza di 30 metri dalla via Flacca, prevista dalla legge, per essere stato costruito previa demolizione della precedente struttura esistente;
è servito da una strada costruita ex novo con soldi pubblici ma che non ha alcuna utilità per la collettività.>>
FORMIA
<< […] a Formia […] sono state effettuate efficaci azioni di polizia ("Formia Connection") che riguardano il Clan Bardellino, il quale ha attività economiche, al momento sotto sequestro, anche in altri Comuni della provincia e non solo.
A riguardo del clan Bardellino, non sembra abbia avuto particolare eco la denuncia fatta pubblicamente dal sindaco di Formia Sandro Bartolomeo relativamente all’esplicito appoggio elettorale dato dallo stesso Bardellino alla campagna elettorale del candidato Simeone per le elezioni del consiglio provinciale del 2004. Ad oggi, non risultano novità giudiziarie in merito all’attentato compiuto lo scorso anno, alla vigilia delle suddette elezioni, contro l’abitazione dello stesso consigliere provinciale Simeone, segretario particolare dell’ex Presidente del Consiglio Regionale del Lazio Claudio Fazzone.
Da indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere risulta che diverse attività commerciali di Formia, e in particolare alcuni negozi che affacciano su via Vitruvio, sono in mano alla camorra. Ancora lo scorso 9 settembre si leggeva di una vasta rete di usura e di riciclaggio di denaro sporco "favorito dalla presenza a Formia di un gran numero di istituti bancari, e portato avanti anche attraverso le attività commerciali aperte a Formia, che potrebbero essere state utilizzate come lavatrici per capitali di provenienza illecita" ("Latina Oggi", 9 settembre 2005, pag 28)(vedi il caso più recente che ha visto come vittima i fratelli Paolo e Stefania Costa). Deus ex machina di tale giro di usura risulta essere Antonio Catalano, esponente di clan camorristici napoletani, più volte arrestato per usura ed estorsione (l’ultimo arresto ad opera degli uomini del vicequestore Nicolino Pepe, in collaborazione con gli uomini del Commissariato P.S. di Gaeta, comandati dal vicequestore Paolo Di Francia).>>
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