giovedì 20 dicembre 2007

Il Consiglio Comunale di Martedì 18 dicembre 2007

Cari ragazzi,

come ben sapete,martedi 18 dicembre 2007 si è svolto nell'aula consiliare del Comune di Itri il consiglio Comunale.Innanzittutto la seduta, prevista per le ore 18 è iniziata con 10-15 minuti di ritardo anchè perchè si vociferava nei "corridoi" che forse quella sera non si sarebbe fatto niente, un segnale preciso di quanto la tensione tra la maggioranza e l'opposizione fosse alta.Dopo che il Presidente del Consiglio Elena Palazzo aveva riunito tutti i consiglieri per dare inizio alla seduta,il capogruppo di minoranza Italo La Rocca ,con estremo garbo, ha proposto una pregiudiziale preventiva, all'inizio del Consiglio, affinchè venisse rinviato il punto all'ordine del giorno numero 6 che prevedeva una discussione sul piano di lottizzazione convenzionata ad iniziativa privata da parte della società Punta Cetarola srl per la costruzione di un mega parco turistico di circa 60000 metri cubi in zona Montepiano.La pregiudizale denunciava l'illegittimità procedimentale, basandosi su violazioni di articoli dello Statuto e la mancanza di correttezza amministrativa sul punto in questione, inoltre,riferiva Italo La Rocca, dell'impossibilità temporale dei consiglieri comunali di esaminare la bozza di convenzione(documento fondamentale) poichè essa era stata consegnata solamente il giorno prima.Pertanto il capogruppo si apprestava a richiedere la tempestiva votazione preliminare al Consiglio,il cui risultato avrebbe vincolato i consiglieri della Lista "Itri sei tu" ad abbandonare l' aula.Dopo l'annuncio di questa pregiudiziale hanno fatto seguito alcuni commenti da parte dei consiglieri di maggioranza,tra cui anche il Sindaco, che parlato di "posti di lavoro" ,di un "turismo diverso" ed ha accusato Italo La Rocca di utilizzare frasi ad effetto su una cosa che tutti i cittadini sapevano. Inoltre Elena Palazzo e Paolo Stamegna hanno negato la validità della tesi esposta dalla minoranza rifiutando le accuse mosse dal Cons.La Rocca e giustificandone le motivazioni.Nonostante gli inviti del Cons. Raffaele Mancini all'opposizione di rimanere in aula il Capogruppo di minoranza richiedeva fermamente il voto sulla pregiudiziale che è stata respinta per 11 voti a 5.A quel punto la minoranza si è alzata per abbandonare la seduta e non partecipare più a nessun consiglio comunale fino a quando nn sarebbero state accolte le proprie richieste.Forse qualche consigliere non si aspettava che l'opposizione se ne sarebbe andata e successivamente il Sindaco ha sospeso la seduta per decidere cosa fare.La seduta riprendeva con la maggioranza che aveva deciso di proseguire a discutere sui punti all'ordine del giorno.
Si è discusso dell'antenna sul Castello medioevale con interventi di De Santis che accusava l'associazione Pro Sant'Angelo di aver fatto firmare un falso,il cons. Stamegna che esplicava la sua idea sulla questione e poi il cons. Arch. Andrea Di Biase che informava il consiglio anche in qualità di tecnico e competente in materia sull'infondatezza delle richieste di non immettere quell'antenna sul Castello.Concludeva poi il Sindaco affermando che si sarebbero adeguati al parere della Sovraintendenza ai beni Culturali.Si approvava all'unanimità dei presenti la proposta di mettere l'antenna sul Castello.Si passava quindi al punto all'ordine del giorno sulla raccolta differenziata con l'assessore Claudio Cardogna che riferiva lo stato attuale sulla raccolta differenziata con una lunga e molto dettagliata relazione.Successivamente l'assessore Andrea di Biase lasciava la seduta,seguito da Paolo Stamegna e De Santis.A quel punto Elena Palazzo, insieme al segretario comunale verificavano la presenza del numero legale che mancava e rinviava la seduta con i restanti punti all'ordine del giorno ad oggi,Giovedi 20 dicembre alle ore 18.00

Gaetano

CHI C’E’ DIETRO ?????????????

CHI C’E’ DIETRO ?????????????

PUBBLICO UN DOCUMENTO DELL'ASSOCIAZIONE ANTONINO CAPONNETTO,CHE AMIO AVVISO ANDREBBE RIFERITA IN CONSIGLIO COMUNALE.RAGAZZI NON SI PUO' STARE FERMI,DOBBIAMO MUOVERCI PERCHE' I PROBLEMI GRANDI POTEVANO ESSERE RISOLTI QUANDO ERANO PICCOLI E DA NOI STANNO DIVENTANDO ANNO DOPO ANNO SEMPRE PIU' GRANDI.

ECCOLA:

Uno scempio .Una devastazione di uno dei territori più incontaminati della provincia di Latina.

Da Itri a Sperlonga è un fiorire di case,casupole,ville,piscine e quant’altro.Si costruisce persino su siti archeologici.

In una zona delle meno controllate della provincia sorgono scheletri di ville dappertutto,si sbancano montagne e colline,senza che qualcuno vada a controllare,a vedere chi ha rilasciato – se sono state rilasciate –le relative concessioni e le autorizzazioni.

Ma chi sono questi miliardari ? Da dove vengono ? Qualcuno parla di gente “sospetta”:casertani e napoletani.Tempo fa ci è arrivata una segnalazione anonima nella quale si parlava di persone appartenenti al clan di Lauro .Ovviamente queste si servivano di ………prestanome,di ….insospettabili,di professionisti ( come al solito ).Girammo la segnalazione e ci fu risposto che si trattava di persone e società………….del nord (sic),come se questo bastasse a tranquillizzarci. Senza sapere che anche la società che fu individuata dalla Procura e dalla Squadra Mobile di Palermo nel porto di Gaeta – che faceva capo al figlio di Toto Riina –era………….una società del nord !

Ora leggiamo della grande lottizzazione che sta partendo a Punta Cetarola,oltre 60.000 metri cubi di cemento,la “più grande dell’Italia centrale “,come l’ha definita il Sindaco di Itri,in una zona dove qualche tempo fa fu preso anche un latitante della camorra.

Ai Carabinieri,alla Polizia di Stato,alla Guardia di Finanza,alla DIA chiediamo di vedere “chi “ c’è dietro, perché,dopo quanto detto dal S:Procuratore della DDA di Napoli dr:Ardituro a proposito della provincia di Latina considerata ormai dai clan parte integrante della provincia di Caserta,non siamo affatto tranquilli.
Attendiamo assicurazioni al riguardo.

LA SEGRETERIA DELL’ASSOCIAZIONE “A.CAPONNETTO”

GAETANO


mercoledì 19 dicembre 2007

RITRATTO DI...
GANDHI



Mohandas Karamshand Ghandi nacque nel 1869 in una piccola città dell'India occidentale da una famiglia della borghesia legata all'amministrazione britannica ma molto attaccata alle tradizioni. Ebbe un'educazione induista e ne assimilò uno dei suoi pilastri, la legge dell'ahimsa, "il non-far-del-male".
Studiò nelle scuole inglesi e si laureò in legge a Londra, dove si interessò vivamente al cristianesimo e alla filosofia greca.
Dopo la guerra si trasferì in Sudafrica e vi svolse l'attività di avvocato difensore della comunità indiana, formata da 150000 persone. Lì ebbe modo di constatare la condizione di brutalità e sfruttamento in cui la minoranza bianca teneva sia i bianchi che i neri. Proprio in quegli anni elaborò la sua singolare dottrina della "non-violenza attiva" o "non cooperazione" di cui fece poi il metodo della sua lotta anticolonialista.
Contemporaneamente abbandonò ogni abitudine occidentale e adottò l'ascetismo indiano: si vestì con il bianco lenzuolo di lino degli indù più poveri, si dedicò unicamente al lavoro manuale, la filatura e la tessitura, per non dover dipendere dal denaro ottenuto con umiliazioni e compromessi, e assunse il cibo appena necessario per vivere; sebbene sposato con una donna che amava profondamente, praticò la castità.
Questo stile di vita lo circondò di un'aurea di santità già mentre era in Sudafrica (dove tra l'altro i bianchi lo tennero a lungo in prigione) e gli valse presso i suoi seguaci l'appellativo di Mahatma.
Durante la Prima guerra mondiale si sentì pronto per affrontare i problemi dell'India e tornò in patria.
Lì riprese la sua lotta all'imperialismo, insegnando non già la "resistenza passiva", ma una "resistenza attiva non violenta" basata su quattro principi:
- violare la legge quando essa era ingiusta;
- subire pazientemente le conseguenze dell'infrazione;
- rifiutare di cooperare con lo stato colonialista;
- praticare il digiuno totale rischiando anche la morte se l'obiettivo da raggiungere richiedeva questo sacrificio estremo.
La "resistenza attiva non violenta" si manifestò in centinaia di azioni volte a boicottare l'economia britannica, come accadde quando una decina di migliaia dei suoi seguaci si sdraiò sui binari per impedire ai treni di partire.
In altri casi promosse azioni volte a distruggere l'immagine liberale dell'Inghilterra, come quando schiere di indù si presentarono per giorni a gruppi di quattro davanti a un locale vietato agli Indiani e, dopo avere chiesto di entrare, si lasciarono bastonare senza un lamento.
Uno dei momenti più alti e spettacolari della "resistenza attiva" fu nel 1930 la "marcia del sale" indetta per protestare contro la tassa che vi avevano imposto gli Inglesi. Gandhi percorse 140 chilometri a piedi, seguito da una folla che si faceva via via più sterminata, e si recò fino alla riva del mare per raccogliere il sale che la natura regalava agli Indiani e sul quale la corona britannica, mai sazia nella sua avidità di sfruttamento, voleva speculare.
Molti Indiani morirono durante la "resistenza attiva", specialmente quando gli ufficiali britannici perdevano la testa e sparavano sulla gente disarmata lasciando centinaia di morti sul terreno.
Ma i giornali di tutto il mondo fecero di Gandhi un eroe e l'India, seguendolo, visse un indimenticabile momento di gloria.

martedì 18 dicembre 2007

US ARMY, PIU' SUICIDI CHE CADUTI IN IRAQ
(Seimila reduci si sono tolti la vita soltanto nel 2005)

Sara Berutto -New York-
Per molti soldati americani che hanno combattuto in Iraq e in Afghanistan la guerra più sanguinosa comincia con il ritorno a casa: il numero dei suicidi tra i veterani supera quello dei militari uccisi dall’inizio del conflitto. I dati, raccolti in un’inchiesta durata cinque mesi dal network Cbs, sono impietosi: soltanto nel 2005 sono stati 6256 gli ex soldati che hanno deciso di togliersi la vita una volta tornati dalle loro famiglie. Una media di 17 suicidi al giorno, più del doppio del resto della popolazione statunitense.Il tasso di suicidi negli Stati Uniti è di 8,9 casi su 100 mila persone, ma tra i veterani la cifra sale a 18,7. I numeri si fanno ancora più preoccupanti se messi a confronto con quelli dei soldati caduti in combattimento in Iraq dal 2003. Per il sito internet iCasualties, fondato dall’ingegnere elettronico Michael White per monitorare le vittime del conflitto in Iraq, sono 3863 i soldati americani uccisi in servizio dal 2003 a oggi, una media di 2,4 al giorno.I militari più a rischio sono i reduci giovani, che hanno tra i 20 e i 24 anni: 22,9 su 100 mila decidono di togliersi la vita, un numero quattro volte superiore ai coetanei che non hanno prestato servizio militare in zone di guerra. Come il riservista della Marina Jeff Lucey, 23 anni, che ha deciso di farla finita usando la pompa per innaffiare il giardino per impiccarsi nella cantina dei suoi genitori. O come Tim Bowman, riservista, spedito in missione in una delle zone più pericolose di tutta Baghdad, conosciuta come «Airport Road». Otto mesi dopo il suo ritorno a casa, il Giorno del Ringraziamento, si è sparato. Anche Tim aveva 23 anni. «Quando è tornato i suoi occhi erano semplicemente morti. La luce non c’era più», ha detto alla tv Cbs la madre del ragazzo, Kim Bowman. Derek Enderson, invece, era già tornato dall’Iraq due volte, ma la terza è stata fatale: si è gettato da un ponte a 27 anni.«Siamo di fronte a una crisi gravissima - ha dichiarato Kevin Lucey, padre di Jeff Lucey - e troppe persone hanno deciso di voltare la testa e guardare da un’altra parte». Lucey si riferisce alle autorità militari e federali che, secondo i parenti delle vittime, non stanno facendo abbastanza per arginare il problema. Tanto che, sebbene molti studi siano stati condotti in merito a questa tendenza, non esiste un rapporto ufficiale che stabilisca il numero totale dei casi di suicidio tra i veterani. Anche per questo motivo la tv Cbs ha dovuto lavorare oltre cinque mesi per raccogliere i dati e le testimonianze. Daniel Akaka, presidente della commissione Veterani del Senato, ha definito la situazione descritta nell’inchiesta «inaccettabile»: «Sono particolarmente preoccupato per il fatto che così tanti giovani soldati decidano di togliersi la vita. Per troppi reduci tornare a casa non significa finire di combattere. Non c’è alcun dubbio che qualche provvedimento vada preso». Negli Stati Uniti gli ex soldati sono oltre 25 milioni, 1,6 dei quali ha servito in Iraq o in Afghanistan. Secondo il «National Center for Post Traumatic Stress Disorder» lo stress e i traumi a cui i soldati sono sottoposti al fronte non fanno che aumentare il rischio emarginazione sociale e suicidio, così come l’abuso di droghe o farmaci e le difficoltà relazionali ed economiche che spesso affliggono chi ritorna in patria.L’alto tasso di suicidi non è l’unico problema a preoccupare il Dipartimento dei Veterani. Uno studio pubblicato la scorsa settimana ha rivelato che un senzatetto su quattro in America ha prestato servizio nell’esercito, nonostante gli ex militari rappresentino solo l’11 per cento della popolazione totale. E questi non sono gli unici scandali che hanno coinvolto i veterani: le rivelazioni dei giornali sul «Walter Reed Army Medical Centre», ospedale militare di Washington dalle strutture fatiscenti, ha danneggiato l’immagine dell’esercito anche perché alcuni chirurghi dell’esercito, tra cui il generale Kevin Kiley, sono stati congedati per i cattivi servizi prestati ai reduci di Iraq e Afghanistan. Nel complesso quanto la Cbs descrive assomiglia allo scenario del post-Vietnam, anche se allora il numero dei reduci era assai maggiore.
Da www.lastampa.it (16/12/2007)

lunedì 17 dicembre 2007

INFORMARSI SULLA GUERRA, LAVORARE PER LA PACE


Epoca antica
Guerra di Troia-1200 a.C.
Guerre persiane 499 a.C.-478 a.C.
Guerre siciliane 480 a.C.-307 a.C.
Prima guerra siciliana 480 a.C.
Seconda guerra siciliana 410 a.C.-340 a.C.
Terza guerra siciliana 315 a.C.-307 a.C.
Guerra del Peloponneso 431 a.C.-404 a.C.
Guerra corintica 395 a.C.-387 a.C.
Guerre sannite (tra Roma ed i Sanniti) 343 a.C.-290 a.C.
Prima guerra sannita 343 a.C.-341 a.C.
Seconda guerra sannita 327 a.C.-304 a.C.
Terza guerra sannita 298 a.C.-290 a.C.
Guerre di
Alessandro Magno 334 a.C.-323 a.C.
Guerre dei Diadochi 323 a.C.-280 a.C.
Guerre puniche (tra Roma e Cartagine) 264 a.C.-146 a.C.
Prima guerra punica 264 a.C.-241 a.C.
Seconda guerra punica 218 a.C.-201 a.C.
Terza guerra punica 149 a.C.-146 a.C.
Guerre macedoni 215 a.C.-168 a.C.
Prima guerra macedone 215 a.C.-205 a.C.
Seconda guerra macedone 200 a.C.-196 a.C.
Terza guerra macedone 171 a.C.-168 a.C.
Guerre servili romane
Prima guerra servile 136 a.C.-132 a.C.
Seconda guerra servile 104 a.C.-100 a.C.
Terza guerra servile o rivolta spartachista (iniziata da Spartaco) 73 a.C.-71 a.C.
Guerra giugurtina 122 a.C.-105 a.C.
Guerra sociale 91 a.C.-88 a.C.
Guerra civile romana (iniziata da Silla) 82 a.C.-81 a.C.
Guerra gallica (di Giulio Cesare) 58 a.C.-51 a.C.
Guerra civile romana (iniziata da Cesare) 49 a.C.-45 a.C.
Guerra civile romana 43 a.C.-31 a.C.
Invasione romana della Britannia 43
Prima guerra giudaico-romana 66-70
Seconda guerra giudaico-romana 115-117
Terza guerra giudaico-romana 132-135
Guerra dei tre regni in Cina 220-265
Guerra degli otto principi in Cina 291-306
Guerre vandaliche 533-534
Guerra gotica 535-553

Età medioevale
Guerra dei cent'anni 1337-1453
Guerra delle due rose 1455-1485

Emoderna
Guerre di religione 1562-1598
Guerra Anglo-Spagnola 1585-1604
Guerra dei trent'anni 1618-1648
Prima guerra anglo-olandese 1652-1654
Seconda guerra anglo-olandese 1665-1667
Guerra di devoluzione 1667-1668
Guerra d'Olanda 1672-1678
Terza guerra anglo-olandese 1672-1674
Guerra della Lega di Augusta 1688-1697
Grande guerra del nord 1700-1721
Guerra di successione spagnola 1701-1714
Guerra di successione polacca 1733-1739
Guerra di successione austriaca 1741-1748
Guerra dei sette anni 1756-1763
Guerre napoleoniche 1796-1815

Età contemporanea
Guerre di indipendenza italiane 1848-1866
Prima guerra di indipendenza italiana 1848
Seconda guerra di indipendenza italiana 1859-1861
Terza guerra di indipendenza italiana 1866
Guerra di Crimea 1853-1856
Guerra di secessione americana 1861-1865
Guerra franco-prussiana 1870-1871
Prima guerra boera 1880-1881
Campagna d'Africa Orientale 1895-1896
Guerra ispano-americana 1898
Seconda guerra boera 1889-1902
Guerra russo-giapponese 1904-1905
Guerra italo-turca 1911-1912
Prima guerra dei Balcani 1912
Seconda guerra dei Balcani 1913
Prima guerra mondiale 1914 - 1918
Guerra russo-polacca 1919 - 1921
Guerra d'Etiopia 1935-1936
Seconda guerra mondiale 1 settembre 1939 - agosto 1945
Guerra di Corea 1950-1953
Guerra d'Indocina 1946-1954
Prima guerra arabo-israeliana 1948
Guerra d'Algeria 1954-1962
Guerra del Canale di Suez 1956
Guerra del Vietnam 1964-1975
Guerra dei sei giorni 1967
Guerra del calcio 1969
Guerra del Kippur 1973-1974
Guerra civile cambogiana 1970 -1975
Invasione sovietica dell'Afghanistan 1979-1989
Guerra Iran-Iraq 1980-1988
Guerra delle Falkland 1982
Intervento americano a Grenada 1983
Guerra di Panama 1989
Prima guerra del Golfo 1990-1991
Guerre jugoslave 1991-1995
Guerra Georgia-Abcasia 1992-1993
Guerra in Cecenia 1994-2004
Guerra del Kosovo 1999
Invasione statunitense dell'Afghanistan 2001-
Seconda guerra del Golfo 20 marzo 2003-
Conflitto israelo-libanese 2006


Non so chi avrà la pazienza e l'interesse di leggere questo lungo elenco di stupide guerre, ma la verità è che la guerra oggi è considerata quasi una cosa normale, ordinaria. C'è addirittura chi ha il coraggio di dire che una guerra è giusta.

Ma cos'è una guerra? Una guerra è un evento socio-politico di vaste dimensioni che consiste nel confronto armato fra due o più soggetti collettivi significativi.
Per quanto riguarda le origini della parola guerra vi sono due ipotesi:
a) Deriva dal franco werra ed entra a far parte della lingua italiana tramite il latino medievale guerra, dal V-VI secolo.
b) Deriva dall’antico tedesco werra verbo che significava avviluppare (guerra = mischia).La parola faceva riferimento al prevalere del modo disordinato dei germani su quello ordinato dei romani.
Per quanto concerne gli aggettivi riferiti a guerra:
c) Dal latino bellum (da duellum = combattimento a due) deriva il suffisso italiano di aggettivi quali: bellico, bellicoso, belligerante. Dal greco polemos ( forse da una radice indeuropea pol =polvere) deriva invece il suffisso di termini quali:polemica, polemico, polemizzare.
Nonostante la storia dell'uomo sia millenaria, l'umanità non sembra aver attraversato nessun periodo prolungato senza guerre.
La guerra, con i suoi orrori e le sue crudeltà, sembra appartenere al patrimonio genetico della specie umana. E' l'Iliade, un poema epico della guerra tra Greci e Troiani, il primo grande libro della civiltà occidentale.
Tutt'oggi, pur avendo ormai superato la boa del terzo millennio, la guerra divampa in varie parti del globo, guerre fra nazioni, ma anche guerre civili, interne ai singoli stati.
Eppure l'aspirazione alla pace fa ugualmente parte dei sogni dell'uomo, tanto che il massimo filosofo della modernità, Immanuel Kant, dedicò allo studio delle condizioni che avrebbero condotto alla pace perpetua un volumetto importante.
Perché allora l'uomo vuole il bene e fa il male? Perché la storia umana è un succedersi ininterrotto di atrocità, un "immenso mattatoio", secondo la definizione datane da Hegel nella sua Filosofia della storia? Perché la guerra?
Freud rispose a quest'ultima domanda affermando che nell'uomo c'è un'ineliminabile spinta aggressiva e distruttiva, che solo l'incessante processo di civilizzazione può tentare di tenere a bada.
Ma la guerra, questo "duello su vasta scala per costringere l'avversario a piegarsi alla propria volontà", come la definì Von Clausewitz, riconosce a mio avviso, ragioni supplementari, di carattere economico e ideologico.
Gli uomini entrano costantemente in conflitto, a causa di interessi e di visioni del mondo contrapposte e, almeno in apparenza, inconciliabili.
E, ritornando nell'ambito della psicologia, possono affacciarsi alla ribalta della Storia, favoriti da un preciso contesto economico e culturale, leader animati da una volontà di potenza distruttiva, dalla personalità gravemente disturbata, capaci di convincere le masse della giustezza dei loro propositi.Sfogliando qualsiasi libro di storia se ne incontrano tanti, Hitler, Stalin, Gengis Kahn, Caligola, Nerone, Tamerlano...
Persino persone colte e capaci di affetto autentico nei confronti dei propri familiari e della cerchia degli amici riescono a macchiarsi di crimini infami nei confronti dell'umanità. È il caso, per esempio, di molti gerarchi nazisti, affabili nella quotidianità, che leggevano buoni libri e ascoltavano buona musica, capaci poi di pianificare freddamente lo sterminio di esseri umani innocenti.
I pacifisti sostengono che la guerra è diventata ormai nella coscienza evoluta, uno strumento obsoleto nella risoluzione dei conflitti. E hanno sostanzialmente ragione.Purtroppo non riescono a dirci cosa dobbiamo fare, in concreto, se imperi o nazioni sono pronti ad annientarci senza pietà.
La speranza di tutti va riposta nella costruzione di una Società delle Nazioni, giudice super partes, che abbia l'autorevolezza e la forza di dirimere le contese in nome di leggi e di regole chiare, stipulate in precedenza. Qualcosa che assomigli all'Onu di oggi, ma riveduta e corretta, più giusta ed efficiente.
LA PACE E NON LA GUERA E' CIO' DI CUI NOI E LE GENERAZIONI FUTURE ABBIAMO BISOGNO.