di Irene Chinappi corrispondente de "Il Territorio"
Tronchi di legno come lingotti d’oro. E meno male che non siamo in Siberia. Aveva ricevuto il nulla osta per abbattere il trenta per cento degli arbusti di Monte Larigno, sulla strada che congiunge Itri a Campodimele, ma non gli sono bastati. Il presidente della cooperativa ‘Touring Service Fra’ Diavolo’ Paolo Stamegna – che vende la legna a ristoratori e privati - è stato denunciato ieri dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato dell’ispettore capo Raffaele Pannone, insieme al tecnico responsabile che ha omesso di effettuare le dovute comunicazioni sugli abbattimenti alle attività competenti. La cooperativa in sostanza aveva ottenuto dall’ente pubblico un permesso a far legna lungo le pendici del monte in località Fellino nel marzo dello scorso anno. A condizione però che gli operai boscaioli si limitassero a buttare giù una percentuale non superiore al 30% del bosco. Quando ieri gli uomini della Forestale sono saliti fin sul monte Larigno quasi la metà del bosco era sparito. E a confermare le loro impressioni sono stati i rilievi effettuati dagli agenti grazie alla tecnologia Gps in dotazione al Comando. La cooperativa aveva così accumulato abusivamente non solo i 10 mila e 500 quintali di legna presenti su più di sei ettari di terreno autorizzati dal comune, ma anche ulteriori 3mila e 800 quintali in esubero prelevati da una zona ad alto fusto. Non è la prima volta che l’area del Monte Larigno, da cui si gode di una vista spettacolare che affaccia fin sulla piana di Fondi, viene privata abusivamente dei suoi boschi. Già tempo fa la stessa cooperativa aveva tagliato legna distribuita su cinque ettari di terreno, senza alcuna autorizzazione. E lo scorso anno il segretario comunale Francesco Bruno aveva ricevuto un avviso di garanzia per indagini che riguardavano il taglio degli alberi per procurare la legna necessaria ad alimentare i fuochi di San Giuseppe, la tradizionale manifestazione di Itri che prevede l’accensione di falò distribuiti nel centro cittadino. Poi c’erano stati addirittura tre arresti per il taglio abusivo del legname. Le indagini sul caso della cooperativa ‘Fra’ Diavolo’, seguite direttamente dal Comandante Pannone, proseguono per le opportune verifiche del danno e la determinazione delle sanzioni previste.
Gaetano